Giulio Pirovano
Uniti
nella diversità L’Europa
sulla scena del mondo 8
lezione 8
nuovo modello per l'Europa
Avevamo
presentato all'inizio di questi incontri il "ciclo della realtà organica "
facendo notare come l'elemento principale sia la famiglia. Non
c'è economia, non c'è politica, non c'è società senza fare riferimento alla
famiglia. Certo poi noi sappiamo che non tutte le famiglie sono famiglie
modello e potremmo discutere a lungo su quali debbano essere le caratteristiche
di una famiglia buona, ma qui quello che conta è che senza la
relazione e l'unione di una donna ed un uomo che decidono di mettere al mondo
dei figli, tutto il resto non può essere.
Se
vogliamo impegnarci nell’individuazione del “Nuovo Modello” per l’Europa
esso può essere basato solo sulla famiglia.
Qual è la funzione
principale di un Modello?
Il
Modello è l’unico modo per coordinare tra loro la crescita di Politica,
Economia e Società civile.
Nel
passato recente - o quasi recente - abbiamo assistito alla applicazione di
due modelli. Quello di Keynes che ha plasmato il capitalismo del Novecento
e quello di Marx, che ha dato luogo poi alla realtà sovietica e per certi
versi a quella cinese.
Qui
possiamo toccare con mano gli effetti della scelta di un modello sbagliato.
Se
restringiamo la visione all'Europa vediamo che il modello keynesiano, basato
sull'idea di una inflazione continua è antitetico alla stabilità monetaria
che costituisce la prima mission della
Banca Centrale Europea. L'euro è stato voluto proprio per garantire ai paesi
aderenti una stabilità monetaria diversamente non praticabile.
Il
modello deve essere conforme all’obbiettivo scelto!
Il
modello marxiano invece è basato sull'idea che il progresso avvenga solo attraverso
il conflitto tra le classi e si è tradotto in un autoritarismo statalista
non regolato da una dottrina dello stato (lo stato, nella teoria marxiana,
doveva sparire): quindi in sistemi basati sull'uso interno della forza, delle
polizie segrete, e quindi sull'appiattimento sociale. L'esatto contrario di
quanto viene affermato nel motto dell'Unione europea Uniti
nella diversità.
Anche
questo è un modello non utilizzabile per l’unificazione Europea.
Dobbiamo
perciò sceglierne uno che sia compatibile con l’unificazione anche
perché, attraverso di esso, come abbiamo visto, passa la Qualità della Vita
di tutti.
Cosa fa un nuovo
modello?
Quelli
che oggi chiamiamo “Modelli di Sviluppo” si sono resi necessari per
incanalare le energie presenti nella storia verso un obbiettivo. Non
è il “Modello di Sviluppo” che crea le energie, queste ci sono già
e sono rappresentate da termini diversi come “Umanità”,
“Rivoluzione Industriale” e “Vita”. Sono energie immense, ma “selvagge”
che reclamano di essere incanalate verso un obbiettivo a loro confacente. Senza
di esse saremo perduti. L’energia perciò c’è già, noi siamo un
po’come dei surfisti che cavalcano l’onda ma lo possono fare solo attraverso
uno strumento che per noi è il Modello. Se capiamo bene dove va l’onda e
ne seguiamo le regole veniamo portati da essa.
Come si crea un nuovo
modello?
Quello
che vedete rappresentato è un ciclo in cinque passi - la nostra
rappresentazione è volutamente una rappresentazione semplificata – definizione dell’obbiettivo, la
attivazione delle singole parti, la definizione della norma costruttiva di
esse, l'organizzazione funzionale dell’agire, il risultato dell’agire
“di squadra” e la sua valutazione.
- Attivazione di
ciascuna parte: è il momento della scelta. Le persone hanno davanti a
se delle idee o delle ipotesi razionali, per poter iniziare il loro percorso
ne devono prendere una. L'esempio pratico che viene utilizzato qui è quello
della Toyota, che, come sappiamo, oggi è la più grande fabbrica di automobili
al mondo. I riferimenti sono al testo di Taiichi Ohno (è il padre del
sistema di qualità Toyota). Tuttavia dobbiamo chiarire subito che io non
sono qui a proporvi di adottare il sistema di qualità Toyota: la realtà
sociale e politica è cosa ben diversa dalla realtà di una fabbrica. Ciò
non toglie che l'esempio Toyota sia particolarmente interessante, pur
non razionalizzando la realtà sociale di riferimento, che dalla Toyota
è data per scontata.
- Definizione
della norma costruttiva, è il secondo passo. Una volta scelta la razionalità
di fondo bisogna definire in quale modo cercare di applicare tale razionalità.
- Definite
le condizioni di applicazione, si va al terzo passo, l'agire
di squadra che
permette di coordinare le diverse funzioni presenti all'interno del gruppo,
ovvero il lavoro dei singoli secondo una visione condivisa da tutti i
membri del gruppo o squadra.
- da
cui si passa al quarto che verifica e realizza insieme
(valutazione del risultato) la volontà e delle diverse funzioni
(membri o parti) e della squadra. Questa
unità risulta particolarmente evidente osservando un goal del calcio:
l’attaccante che lo ha realizzato è contento, ma sono contenti anche i
suoi compagni, il presidente l’allenatore, i tifosi… Il goal è assieme
azione della parte (attaccante) che risulta indistinguibile dall’azione
del tutto (società sportiva). Ha segnato il Chievo o il suo attaccante
Pellissier? Entrambi!!!Non posso dividere l’azione dell’uno da quella
dell’altro! La realizzazione della quarta fase aumenta l’attivazione iniziale dei
singoli. Lo vediamo nel campo, baci, abbracci, capriole, urla,….
. Il risultato entusiasma (produce autoattivazione) , o almeno attiva
nuovamente, le singole parti.
Perché scegliere
il nuovo modello?
Perché
ne abbiamo bisogno, perché ciascuno di noi ne ha bisogno. Constatiamo
che ciascuno per realizzarsi ha bisogno di agire per uscire
da sé: lo fa assecondando due
spinte interne fondamentali.
- la
spinta religiosa per cui vediamo l’agire umano influenzato da
Dio (vero o presunto). Constatiamo che l’identità tra Vita e
Dio è il fondamento di diverse religioni.
- la
spinta sociale che si realizza a due livelli,
- Nella
famiglia sana, dove, per sua natura, l’agire uno per l’altro dei
coniugi viene chiamato amore.
- Nella
realtà lavorativa e sociale, dove l'agire uno per l’altro (nelle
aziende abbiamo bisogno almeno di clienti e fornitori se non di
collaboratori) realizza una rivoluzione industriale efficiente.
Possiamo
considerare più esempi ....
Il
quarto esempio ci presenta la scelta del modello logos
Vita.
i quattro pilastri
I quattro pilastri sono in costruzione, sempre. Non vogliamo darvi una immagine che evochi staticità: ciò di cui parliamo sono processi complessi che spesso hanno durate lunghe. La società vive producendo beni, generando vita, generando sè stessa, generando individui o persone. Anche qui le parole sono importanti: usiamo la parola persona perché siamo consapevoli del fatto che nessuno può vivere se non in relazione ad altri (ha bisogno almeno della mamma - avete presenti i casi del bambino-capra e simili?). Tuttavia avremmo potuto usare il termine individuo se qui avessimo voluto sottolineare la tendenza attuale a considerare l'individuo come una realtà che si autogiustifica.
Qualcuno potrebbe obiettare che generare vita e generare persone sono processi che si possono sovrapporre e, al limite, considerare come una stessa cosa.
Non dobbiamo dimenticare che stiamo cercando di capire quale debba essere la razionalità su cui fondare la nostra azione politica. La domanda qui è Quale razionalità genera la società? e sono consapevole che anche qui qualcuno può scegliere una cosa o l'altra e tutti pensare di avere ragione.
Se la scelta finale è generare la persona (o l'individuo) di conseguenza produzione di beni, società, vita saranno sottomessi alla persona (o all'individuo), e tutto l'agire sociale sarà in funzione dell'individuo che deve prendere le proprie decisioni su tutto avendo come unico riferimento se stesso. L'esempio storico è quello del capitalismo personalista (o individualista) ed è sotto gli occhi di tutti che questo non funziona secondo un'idea di bene comune.
Se come razionalità invece scegliamo la vita (cioè il fatto che la nostra realtà è organica) allora tutto sarà in funzione di questo obiettivo e allora andremo a costruire quel nuovo modello che qui stiamo modestamente cercando di mettere a fuoco.
Politica
I Parlamenti.
Osserviamo il parlamento del Regno unito con la sua aula stretta e lunga e i banchi di maggioranza e minoranza (ci viene da dire) contrapposti. Non è esattamente così perché il numero dei seggi da una parte e dall'altra è esattamente lo stesso, cinque file di seggi sia a destra sia a sinistra. L'immagine comunque evoca alla nostra mente quella semplificazione del sistema inglese rappresentato nell'immaginario diffuso presso di noi dall'idea che i partiti inglesi siano tre: i conservatori, i laburisti e i liberali. Una maggioranza compatta che fronteggia una opposizione altrettanto compatta. La realtà del sistema inglese è molto diversa visto che i partiti che hanno provato a concorrere per le elezioni politiche nazionali sono 70 (almeno quelli registrati nelle tabelle dello stesso parlamento - in Election Statistics: UK 1918-2007 ed.HOUSE OF COMMONS LIBRARY) mentre le associazioni politiche, i party, registrate nel Regno Unito sono circa 400, dove il circa è d'obbligo essendo il mio dato risalente ad una affermazione fatta da Paul Kennedy, leader di Resurgence, nel 2008.
Il parlamento italiano presenta un emiciclo con gruppi di seggi suddivisi a spicchio e dà l'idea non di una contrapposizione tra maggioranza e opposizione, ma tra governo e parlamento come avviene anche nel parlamento europeo dove il banco della Commissione fronteggia l'emiciclo formato dai seggi parlamentari.
Non bisogna mai dimenticare che la funzione dei parlamenti è legislativa e la funzione dei governi è esecutiva. Attualmente in Italia si assiste ad una progressiva e costante erosione da parte degli esecutivi del potere legislativo del Parlamento. Sempre più spesso è il Governo ad assumere l'iniziativa legislativa con lo strumento del decreto legge: questo fatto è indice di una costante inadeguatezza degli strumenti legislativi rispetto all'incombere della complessa realtà sociale ed economica attuale, ma anche a causa della non semplificazione dell'insieme delle leggi in vigore che spesso costituiscono un pantano in cui è difficile muoversi.
La funzione essenziale dell'attività legislativa è comunque quella, attraverso la definizione di regole valide per tutti, di produrre sintesi politica.
La realtà della politica, oggi, è piuttosto lontana, nel presentarsi al corpo elettorale, da questi alti compiti. Manifestazioni di piazza, assemblee condotte con stile populista e un contendersi tutti gli spazi di comunicazione possibili, e le maggioranze oggi tendono ad oscurare nella comunicazione di massa le minoranze, costituiscono il panorama normale. L'immagine dei manifesti strappati evoca in modo sintetico la condizione attuale. Un'ultima osservazione riguarda i contenuti della comunicazione di massa verso il corpo elettorale. Martinsicuro è un piccolo comune della provincia di Teramo in Abruzzo. L'immagine risale alle elezioni regionali del 2008. I manifesti che vedete che caratteristica comune hanno? I candidati si presentano con la loro faccia sorridente cercando di associare la propria faccia ad uno slogan che si spera faccia colpo sull'elettore, evocando qualche condizione o promessa di cambiamento e stabilendo un collegamento con il simbolo del partito di riferimento che comunque rimane in secondo o terzo piano rispetto al candidato. Nessuna informazione attendibile si può desumere da questi cartelloni pubblicitari sui programmi proposti da questi candidati. Non è visibile nessun riferimento ai problemi sociali o economici che questi uomini politici dovranno affrontare in caso di elezione. Se andiamo a considerare altri media vediamo che la situazione è quasi la stessa in particolare in tv. Qui i tempi sono tiranni perché ogni leader di partito sa che deve far arrivare il suo messaggio al pubblico in 30 secondi, e cosa dire in 30 secondi se non una battuta? (faccio riferimento ai TG, nei talk dovrebbe essere un poco diverso- ma lì se c'è contraddittorio spesso si va al bisticcio per cui tutti parlano su tutti e il povero spettatore a cui tocca di stare zitto non capisce più nulla - e quindi difficilmente ci si stacca dalla regola dei 30 secondi, se per caso ho tempo suplettivo tanto meglio).
non funziona?
non funziona
Politica: Possiamo dire che la politica è governo della cosa pubblica e,insieme, scienza e tecnica costruttiva della Società globale che possiamo definire col termine di Realtà Storica in contrapposizione all’altra realtà in cui l’Umanità è immersa che è la Realtà Naturale(quella del polo che si scioglie, della fascia di ozono,…). Il modello attuale sulla cui base si sviluppano le varie realtà politiche pone al centro l'individuo. Da questo primo passo deriva tutto il resto. Lo sviluppo della Realtà Storica può avvenire solo attraverso la Politica in quanto scienza e tecnica e dar vita ad un ciclo che può essere o in funzione dell'individuo o in funzione della Vita (con questa parola vogliamo dire che un individuo non può esistere da solo, ma come parte di una realtà organica, per cui la razionalità di fondo dovrebbe essere sviluppata in funzione di questa e non in funzione del singolo). Se la logica scelta è quella che mette al centro l'individuo - e per noi questa è la logica attuale - il primo passo porta alla affermazione che per qualsiasi azione politica è necessario individuare un leader. Senza leader non si va da nessuna parte per cui il secondo passo sarà quello di andare ad utilizzare una scienza e una tecnica per l'affermazione di un leader in funzione del partito, o che non è possibile pensare ad un qualsiasi partito senza l'azione sistematica di un leader e il leader diventa il simbolo del partito stesso. In queste condizioni il partito di fatto diventa una organizzazione per il sostegno all'individuo-leader e la valutazione del risultato sarà in funzione della popolarità del leader. Questo sviluppo ha le sue conseguenze.
Avremo il prevalere di morali individuali legate al leader (contro l'idea di una morale universale valida per tutti); gli elettori tenderanno ad usare le affermazioni del leader per distinguere il bene dal male (è tutto buono quello che dice il leader); l'attenzione degli elettori va ad una cultura sociale del CHI esaltando un unico individuo e quindi portando al blocco della capacità di sintesi tra individui (capacità di unificazione); si violano le regole fondamentali dell'economia che si regge invece su logiche di sviluppo costruttivo in funzione della società e infine governo e costruzione della società sono intese come potere di un individuo/partito. Proprio perché ci si vede come soggetto contrapposto ad un altro soggetto, il fatto di avere la maggioranza mi autorizza a costruire come meglio credo e quindi posso decidere laspartizione della cosa pubblica tra vincitori. La spartizione avviene togliendo i vecchi dirigenti e sostituendoli con i nuovi ( per garantire la governabilità che gli altri soggetti non consentirebbero ), nuovi dirigenti ovviamente scelti in base al partito di appartenenza e non delle capacità necessarie alla costruzione sociale. In questo modo il partito si assicura gli elettori necessari al prossimo fine-legislatura.
NON FUNZIONA PERCHÉ GENERA SPRECHI IMMENSI a favore di “UN’ALTERNANZA” di singoli individui. Talvolta sono favoriti gli uni, talvolta gli altri.
funziona?
funziona
Sintesi tra strutture cosa significa? ho già detto che la parola sintesi indica ogni processo che porta ad una unificazione mentre il termine struttura dell'agire indica un insieme composto da almeno due elementi in relazione tra di loro. La loro azione si fonde in un'azione unitaria. Qui ovviamente non parliamo di figure geometriche o di modelli astratti, ma di cose molto reali, di ogni organizzazione sociale, o economica, che lavora per raggiungere uno scopo. Il catalizzatore in chimica è quella sostanza che, pur essendo presente in una reazione in piccola quantità è determinante per la possibilità di iniziare la reazione che interessa, renderla possibile e mantenerla nel tempo. Così un Partito Politico deve essere visto come una organizzazione che ha come scopo quello di rendere possibili processi di unificazione sociale ed economica in funzione di una specifica logica: la nostra è costituita dal principio del diritto alla vita fin dal concepimento su cui costruire una Società per la Vita che vede come nucleo centrale la famiglia.
Se il nuovo modello è la Società per la Vita il primo passo è costituito dalla scelta dello scopo: la attivazione della razionalità costruttiva Società per la Vita. Qui bisogna spiegare perché le parole non sono banali: la prima parola di cui ricordare il senso è attivazione. Indica un fare in funzione di un inizio. Io sono qui a parlare con voi di questo nuovo modello. Se voi deciderete di essere attori protagonisti o coprotagonisti o anche semplici comparse, se voi deciderete di iniziare un vostro percorso per realizzare una Società per la Vita voi sarete comunque protagonisti della attivazione di questa "razionalità costruttiva". L'idea razionale che il valore da tutelare prima di tutto è la vita, anche quella dei solo concepiti, è la razionalità che vi porterà a costruire il nostro percorso politico cercando di unificare per quanto possibile la realtà sociale di cui ciascuno di voi fa parte, e in quel momento starete già esplicitando la razionalità iniziale (secondo passo norma costruttiva). L'esito naturale sarà il partito, come organizzazione con il compito di riflettere, e fare da sostegno consapevole, ai processi vari di unificazione in funzione del governo e della costruzione della società organica (società caratterizzata dalla consapevolezza di essere una realtà una anche se costituita da molte parti diverse). Quali le conseguenze di questo approccio? la riduzione progressiva dei conflitti; un migliore sviluppo dell'economia; una attenzione ai processi di unificazione, secondo modelli diversi, necessari per il miglioramento costante della qualità del vivere sociale; lo sviluppo di una morale universale; leggi costruttive che identificano come buono quello che è per la vita di tutti e come cattivo quello che è contro la vita.
FUNZIONA perché TENDE AD ELIMINARE GLI SPRECHI e garantisce tutti contemporaneamente.
quando,dove,come
Un'alba, o un tramonto? mani intrecciate, il classico pensatore africano in ebano. Quando, dove, come. Ma il quando può anche essere un cuore rosa tracciato su una battigia, esposto alle onde del mare. Vuol dire che ciascuno di noi questa sera o domani mattina se ne è convinto, se sente come proprie o condivisibili le riflessioni fatte qui, può iniziare questo percorso verso un nuovo modello di azione, già: ma dove? Le mani intrecciate simboleggiano l'ambiente in cui ciascuno di noi vive mentre la figura del "pensatore" è lì a dirci che dobbiamo riflettere con attenzione sulle cose che decidiamo di fare e che comunque è sempre possibile approfondire l'analisi delle singole situazioni, per migliorare le premesse da cui partiamo e rendere la nostra azione più efficace. Non servono grandi capitali, i capitali più importanti sono la nostra volontà e il nostro tempo perché si può fare da subito direttamente a partire dalla realtà in cui vivete.
ricordiamoci di Monnet e di Schuman
Monnet e Schuman (documento letto per annunciare al mondo l'iniziativa francese che portò alla fondazione della CECA: “ L'Europe ne se fera pas d'un coup, ni dans une construction d'ensemble, elle se fera par des réalisations concrètes créant d'abord une solidarité de fait ”, e, aggiungiamo noi, in ogni campo del vivere ed agire di questa società, nostra, dei nostri figli e dei figli dei nostri figli ...